La SEO tecnica è una delle principali aree della Search Engine Optimization. Si tratta nello specifico di un processo di ottimizzazione dei siti web dal punto di vista strettamente tecnico che facilita la scansione, l’indicizzazione delle pagine e l’interpretazione dei contenuti da parte dei motori di ricerca.
I principali elementi della SEO tecnica includono l’identificazione e la risoluzione di errori nel codice o nelle configurazioni del server e CMS (Content Management System), la riduzione del tempo di caricamento delle pagine, la creazione di una struttura informativa efficace, l’impiego di meta-tag HTML appropriati, l’ottimizzazione delle immagini, la sicurezza del sito e la compatibilità con i dispositivi mobili.
L’obiettivo di queste attività è agevolare i motori di ricerca nell’accesso a tutte le risorse di un sito web, rimuovendo eventuali ostacoli che possono influenzare negativamente la scansione delle pagine e il loro posizionamento.
L’importanza della SEO tecnica per Google
La SEO tecnica riveste un ruolo fondamentale per Google. Questo motore di ricerca utilizza sofisticati algoritmi per determinare la rilevanza e l’autorevolezza dei siti web: tra i molti parametri presi in considerazione, risultano particolarmente importanti la semplicità di accesso alle risorse del sito e la performance con cui queste vengono fornite.
Ricorrendo alla SEO tecnica puoi far sì che Google comprenda facilmente la struttura del tuo sito web, migliorando al contempo l’esperienza di navigazione per gli utenti. Google tende a premiare quei siti che offrono un’esperienza utente di alta qualità, e la SEO tecnica può significativamente migliorare tale esperienza.
Un sito web ben ottimizzato dal punto di vista tecnico ha maggiori possibilità di raggiungere posizioni elevate nelle pagine dei risultati dei motori di ricerca (SERP), attirando così più traffico e potenziali clienti. In sintesi, la SEO tecnica può aumentare la visibilità del tuo business e aumentare la soddisfazione dei tuoi visitatori.
Principali aree di intervento della SEO tecnica
Le aree di intervento della SEO tecnica coprono vari aspetti di un sito web. Le più importanti possono essere raccolte in tre macro-categorie:
- Crawlability: si riferisce a tutte le attività volte a configurare un sito web per consentirne e facilitarne la scansione da parte dei motori di ricerca;
- Indicizzabilità: riguarda le misure necessarie per assicurare che le pagine di un sito vengano indicizzate rapidamente e correttamente;
- Performance: riguarda le attività di ottimizzazione per rendere il caricamento delle pagine quanto più veloce possibile, garantendo anche una UI (Interfaccia Utente) reattiva.
Oltre a queste, vengono prese in considerazione molte altre aree di intervento, tra cui:
- la creazione di una struttura gerarchica dei contenuti, attraverso il corretto utilizzo dei tag di intestazione (H1, H2, H3 ecc.) e semantici;
- l’utilizzo di URL brevi e descrittive;
- l’utilizzo dei meta-tag, etichette contenute nel codice HTML, che forniscono ai motori di ricerca informazioni aggiuntive sui contenuti;
- l’integrazione di script per la generazione di dati strutturati, fondamentali per sfruttare le nuove opportunità di visibilità su Google.
Un sito web ben strutturato e organizzato sotto gli aspetti tecnici evidenziati ha maggiori possibilità di posizionarsi bene nei risultati organici, perché non presenta alcuna barriera per i motori di ricerca e per gli utenti.
Crawlability: sito facile da scoprire e scansionare
La crawlability si riferisce alla capacità di un sito web di essere “esplorabile”, cioè di essere individuato e analizzato correttamente dai robot dei motori di ricerca (chiamati anche “spider”), software che analizzano i siti presenti in rete in modo sistematico e automatizzato.
Quando un motore di ricerca come Google “scansiona” un sito, di fatto analizza le sue pagine, le informazioni strutturali e di contenuto, per poi archiviarle nel proprio indice.
Se il sito non è ben progettato o non è configurato in modo corretto, il motore di ricerca può avere difficoltà a scansionarlo: in questo caso le pagine potrebbero non essere correttamente indicizzate o addirittura potrebbero venire ignorate del tutto. Tradotto: nessuno riuscirà a trovarti sul web.
Evitare il blocco delle risorse
Il blocco delle risorse (o “resource blocking“) si verifica quando i motori di ricerca incontrano difficoltà nell’accedere alle varie risorse che compongono una pagina web, a causa di barriere che impediscono l’accesso ai robot. Questo può dipendere da errori del server che ospita il sito web o dalla errata configurazione di alcuni parametri e file che forniscono informazioni specifiche ai motori di ricerca.
A titolo di esempio, il file robots.txt è uno speciale file testuale che indica ai motori di ricerca quali risorse sono accessibili per la scansione e quali non lo sono. È di vitale importanza configurare in maniera appropriata questo file, perché anche un piccolo errore può causare un danno ingente.
Gestire il Crawl Budget
Il crawl budget rappresenta la quantità di tempo che un motore di ricerca dedica all’analisi e all’indicizzazione di un sito web. Una corretta gestione del crawl budget è essenziale per garantire che nel poco tempo a disposizione sia scansionato il maggior numero possibile di pagine rilevanti.
Per ottenere questo risultato il sito non deve contenere pagine “sgradite” a utenti e ad algoritmi di indicizzazione, situazione che invece si verifica spesso quando una piattaforma CMS come WordPress non è configurata in modo adeguato, con la conseguente generazione involontaria di molteplici pagine identificabili come “thin-content”.
Al fine di massimizzare lo sfruttamento del crawl budget si possono mettere in atto specifiche attività di SEO tecnica, come ad esempio:
- rimuovere le pagine web duplicate, obsolete o poco rilevanti, poiché ciò può ridurre la disponibilità di tempo per esplorare il resto del sito
- utilizzare l’attributo “noindex”, per impedire al motore di ricerca di accedere alle pagine che non forniscono contenuto utile per gli utenti;
- ottimizzare la velocità di caricamento del sito, in modo da aumentare il numero di pagine oggetto di scansione.
Indicizzazione: pagine ottimizzate e presenti nelle SERP
L’obiettivo di ogni proprietario di un sito web è assicurare l’inserimento dei propri contenuti nell’indice dei motori di ricerca, rendendoli così visibili come risultati pertinenti delle ricerche effettuate dagli utenti.
La SEO Tecnica in questo contesto ha lo scopo di agevolare l’intero iter di indicizzazione e posizionamento, garantendo che i contenuti siano fruibili in modo appropriato e inviando i segnali di qualità indispensabili per una buona visibilità nelle SERP.
Le strategie che si possono mettere in atto per raggiungere tale obiettivo sono davvero molte, ma alcune di queste rivestono particolare importanza.
Gestione della Sitemap
La Sitemap di un sito web è, nella sua definizione più semplice, un file contenente un insieme di URL per le quali si richiede l’indicizzazione ai motori di ricerca. Questi ultimi sono comunque in grado di rilevare le pagine di un sito web, ma la presenza degli indirizzi in Sitemap pone l’accento sull’importanza di tali pagine e risorse.
La Sitemap è uno strumento utile per delineare la struttura di un sito web e fornire un accesso diretto alle pagine. Tuttavia, è fondamentale evitare l’inclusione di URL di pagine irrilevanti.
Il monitoraggio e la periodica ottimizzazione della Sitemap di un sito web è una delle attività di SEO tecnica più basilari, ma il suo impatto è significativo in termini di ottimizzazione.
Reindirizzamenti
Dal punto di vista strettamente SEO, un reindirizzamento permette di comunicare ai motori di ricerca che il contenuto presente a uno specifico indirizzo è stato spostato a un indirizzo differente.
Con il tempo, la struttura dei contenuti di un sito web può subire cambiamenti, implicando l’assegnazione di nuove URL a pagine già indicizzate e posizionate. Questa situazione richiede una gestione attenta: alterare la URL di un contenuto equivale a eliminare la pagina già indicizzata dai motori di ricerca e crearne una nuova, perdendo quindi l’autorevolezza accumulata nel tempo.
Ecco dove i reindirizzamenti entrano in scena: informando correttamente che un contenuto è stato definitivamente spostato (Redirect 301), è possibile cambiare l’indirizzo di un contenuto senza comprometterne il posizionamento.
Link interni ed esterni
Un link è un collegamento ipertestuale che correla pagine diverse, creando un percorso navigabile tra di esse. I link interni puntano a risorse disponibili sullo stesso sito, mentre i link esterni puntano a risorse fornite da siti di terze parti.
L’uso strategico dei link interni permette di creare un percorso orizzontale tra contenuti correlati rimanendo nell’ambito di uno specifico argomento, al contrario dei classici percorsi “verticali” che solitamente si utilizzano nei menu di navigazione. Questo consente di aumentare l’autorevolezza di tutte le pagine collegate e di migliorare la User Experience.
Allo stesso modo, l’inserimento di link esterni verso approfondimenti e fonti autorevoli sull’argomento trattato rappresenta un segnale di qualità premiato dai motori di ricerca.
Duplicazione dei contenuti
Nel contesto web, si parla di “duplicazione” quando un contenuto identico risulta accessibile da diversi indirizzi. La presenza di contenuti duplicati costituisce un problema grave, in quanto viene interpretata dai motori di ricerca come un segnale di scarsa qualità.
La SEO Tecnica dispone di strumenti per identificare le cause della duplicazione e per intervenire in maniera appropriata. Tra le opzioni disponibili vi sono la rimozione manuale dei contenuti duplicati, l’uso del tag “canonical” per segnalare a Google quale versione del contenuto duplicato sia da considerarsi canonicamente corretta, oppure l’impiego dei tag “hreflang” per indicare che i contenuti apparentemente duplicati sono, in realtà, traduzioni in diverse lingue dello stesso contenuto originale.
La rimozione dei duplicati, soprattutto se numerosi, ha un forte impatto positivo sullo stato di salute dell’intero sito web.
Performance: sito veloce e reattivo
Un sito web deve essere veloce e reattivo: se lo aspettano gli utenti e lo pretende Google. Nessuno vuole attendere dieci secondi per veder comparire la prima riga di testo in una pagina web.
È sulla performance che la SEO Tecnica può portare i maggiori benefici. L’utilizzo di una serie di best-practice e di tecnologie allo stato dell’arte permette di raggiungere tempi di caricamento delle pagine brevissimi:
- Configurare il server per l’utilizzo di protocolli di rete moderni (come HTTP/2 o QUIC), algoritmi di compressione delle risorse avanzati (Brotli) e sistemi di cache dinamica (Memcached, Redis);
- Snellire la piattaforma CMS rimuovendo plug-in e moduli non utilizzati e mantenendo aggiornati quelli necessari;
- Ottimizzare le immagini per ridurne il peso senza inficiare sulla qualità visiva (ad esempio utilizzando il formato immagine webp).
- Utilizzare il caricamento ritardato (“lazyloading”) per evitare che le immagini e i video presenti nella parte finale di un contenuto rallentino il caricamento di quelle presenti nella parte iniziale;
- Ridurre il codice Javascript e CSS necessario al funzionamento del sito;
- Diminuire il numero di risorse scaricate da terze parti, come i webfont, fornendole invece attraverso lo stesso server che ospita il sito;
- Implementare sistemi per la cache delle risorse statiche e utilizzare una rete di distribuzione dei contenuti (CDN) per velocizzare il caricamento delle pagine dalle località fisicamente lontane dal server che ospita il sito.
I Core Web Vitals: LCP, FID e CLS
Per misurare le qualità di una pagina web in termini di velocità, è possibile fare riferimento ai Core Web Vitals: si tratta di parametri usati da Google per assegnare un punteggio alla performance di un sito web.
I Core Web Vitals rappresentano un importante criterio di valutazione per il posizionamento di un sito web nella ricerca organica, nonché per l’esperienza utente.
I parametri da prendere principalmente in considerazione sono tre:
- Largest Contentful Paint (LCP): misura il tempo necessario affinché il contenuto più grande di una pagina divenga visibile, ad esempio un titolo o un’immagine di copertina. In altre parole, quanto velocemente l’elemento principale del contenuto diventa disponibile.
- First Input Delay (FID): misura il tempo di reazione del sito alla prima interazione dell’utente, ad esempio un click per aprire un menu. Un valore basso dà la percezione di un sito reattivo e responsivo, mentre un valore alto genera frustrazione nell’utente.
- Cumulative Layout Shift (CLS): misura il tempo necessario affinché gli elementi grafici della pagina diventino stabili. In altri termini, quanto velocemente gli elementi del layout assumono le loro posizioni finali durante il caricamento delle varie risorse.
Per conoscere l’attuale performance delle pagine del tuo sito, puoi utilizzare un semplice strumento messo a disposizione da Google: PageSpeed Insights.
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In termini concreti e commerciali, le performance del tuo sito web sono strettamente correlate alla conversione degli utenti in clienti. Un sito con ottime performance aumenta il numero di utenti e la probabilità che questi completino un’azione, come l’acquisto di un prodotto o la compilazione di un form.
Le performance del tuo sito aziendale possono influire inoltre sulla percezione degli utenti: un sito lento o con problemi tecnici può danneggiare la reputazione del tuo brand, mentre un sito ben strutturato e performante può aumentare la fiducia degli utenti, incrementando le conversioni.
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